VerificaC19: come usare l’app per verificare il Green Pass nel rispetto del GDPR

VerificaC19 app Green Pass GDPR

Indice del contenuto

VerificaC19 è l’app, rilasciata dal Ministero della Salute, attraverso la quale è possibile controllare la validità del Green Pass dei propri utenti e lavoratori.

Attività che, dal 15 ottobre, sarà obbligatoria per accedere ai luoghi di lavoro per chiunque svolga una attività lavorativa, sia nel settore pubblico che nel privato.

La normativa: il “Decreto Green Pass”

A partire dal 15 ottobre a è fatto obbligo, ai fini dell’accesso nei luoghi di lavoro, di possedere e di esibire su richiesta il green pass. Questo è quanto disposto dalla legge 126/2021 conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche.

Strumenti di verifica del Green Pass

Con l’entrata in vigore del decreto, molti si sono chiesti se il governo rilascerà una piattaforma ad hoc come quella realizzata per il settore scolastico. Questi istituti, infatti, per svolgere le attività di verifica del certificato verde si avvalgono della piattaforma “Verifica Green Pass”, rilasciata appositamente dal Ministero dell’Istruzione.

Tuttavia, come si legge sul sito del governo, al momento non sono previste piattaforme ad hoc.

Pertanto i controlli andranno svolti tramite l’app VerificaC19 (l’app autorizzata dal Governo), già impiegata sui trasporti pubblici e nel settore della ristorazione per poter consumare all’interno dei locali.

App VerificaC19: cos’è e come funziona

VerificaC19 è l’app ufficiale del governo italiano per abilitare gli operatori alla verifica della validità e dell’autenticità delle Certificazioni verdi COVID-19.

L’app è gratuita e liberamente scaricabile su dispositivi mobile (smartphone e tablet) accedendo a Google Play (per dispositivi Android) o a Apple Store (per dispositivi iOs).

Una volta scaricata, l’addetto alla verifica dovrà inquadrare il QR code del Green Pass dell’utente da verificare. Il processo si svolgerà secondo i seguenti punti:

  • L’accertatore chiede il Green Pass all’interessato che mostra il relativo QR Code (in formato digitale oppure cartaceo).
  • L’addetto inquadra il QR Code del Green Pass con la fotocamera del dispositivo in cui è installata l’app, con questa aperta.
  • L’app estrae le informazioni dal QR Code e procede con il controllo del sigillo elettronico qualificato.
  • L’App VerificaC19 applica le regole per verificare che la Certificazione sia valida.
  • Se il certificato è non è valido, l’app mostrerà un messaggio in cui lo segnala.
    Se il certificato è valido, oltre a un messaggio di conferma dell’effettiva validità del Green Pass, verrà mostrato anche il nome, il cognome e la data di nascita dell’intestatario della stessa.

Quali dati tratta l’app VerificaC19

Come riportato nel precedente paragrafo, l’app mostra all’addetto ai controlli sono 4 informazioni:

  • Se quel Green Pass è valido o meno in quel momento
  • Il nome dell’intestatario del certificato
  • Il cognome dell’intestatario del certificato
  • La data di nascita dell’intestatario del certificato

Attraverso l’app l’operatore non può quindi acquisire nessun’altra informazione. In particolare, non può scoprire:

  • Se quel Green Pass è stato rilasciato a seguito di vaccinazione, di test o di avvenuta guarigione dal Covid-19
  • Quando scade quel certificato
  • Se è già stato controllato o meno dallo stesso dispositivo

Questo perché, come riportato sulle istruzioni dell’app, VerificaC19 non memorizza né conserva alcun dato. Questo perché l’app, come pure gli addetti ai controlli, non possono registrare né conservare alcun dato relativo al Green Pass.

Verifica del Green Pass e Carta d’Identità

L’addetto ai controlli del Green Pass non deve verificare l’identità dell’utente che ha esibito il certificato tranne nel caso di incongruenza dei dati mostrati dall’app.

Questo significa che l’addetto deve richiedere la carta d’identità solo a soggetti che:

  • Risultano appartenere al sesso opposto rispetto a quello deducibile dal nome indicato nel certificato
  • Risultano più giovani/anziani rispetto all’età indicata sul Green Pass

Soggetti preposti alla verifica

Secondo il decreto, i datori di lavoro devono stabilire, entro il 15 ottobre, le modalità operative per effettuare i controlli, prevedendo che tali controlli siano effettuati da personale autorizzato allo svolgimento di questa attività. È dunque necessario che il soggetto preposto alle verifiche dei green pass sia stato nominato dal Titolare in qualità di autorizzato al trattamento dei dati.

Desideri ulteriori informazioni su Green Pass e GDPR?

Scarica la nostra Guida gratuita da questa pagina del nostro sito!

© Copyright Axsym Srl – Riproduzione riservata

Condividi articolo:

Condividi su facebook
Condividi su linkedin
Condividi su twitter
Condividi su email

Leggi anche

Iscriviti alla nostra newsletter

per rimanere aggiornato su novità e servizi

Cliccando sul pulsante di invio del modulo acconsenti a ricevere le comunicazioni Axsym su novità, servizi e attività promozionali secondo quanto indicato nell’informativa privacy

Compila il form per essere ricontattato

Cliccando il pulsante di invio si dichiara di accettare le condizioni di trattamento come indicato nell’informativa privacy

Richiedi informazioni

Cliccando il pulsante di invio si dichiara di accettare le condizioni di trattamento come indicato nell’informativa privacy

Richiedi informazione su Atena

Cliccando il pulsante di invio si dichiara di accettare le condizioni di trattamento come indicato nell’informativa privacy

INVIA UN MESSAGGIO