Vaccino e posto di lavoro, le indicazioni del Garante

Indice del contenuto

Dato il momento di intenso dibattito acceso dalla tematica di gestione del vaccino per il coronavirus in campo lavorativo, l’Autorità Garante ha pubblicato delle linee guida in merito, in attesa di disposizioni di legge.

Il confronto delle organizzazioni con la questione del contenimento del contagio in seguito alla pandemia da Covid-19 ha ricevuto nuova linfa dalla partenza della campagna vaccinale. Questo traguardo nella lotta alla diffusione del virus ha posto nuovi, complessi e pressanti interrogativi alle aziende, alle quali l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali ha ritenuto di fornire delle indicazioni in attesa di più dettagliati interventi del legislatore.

L’interrogativo principale è: l’azienda, in nome della sicurezza, può richiedere, raccogliere o comunque trattare dati dei propri dipendenti relativi alla vaccinazione?

La risposta del Garante è un chiaro NO su tutta la linea.

Il contesto emergenziale con le disposizioni dedicate e la normativa in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro non autorizzano in alcun modo il datore di lavoro a “chiedere conto” ai propri dipendenti della vaccinazione per il Covid-19.

Senza indicazioni precise contenute in una norma di legge, inoltre, non è possibile che la vaccinazione sia richiesta come condizione per l’accesso ai luoghi di lavoro, sia per il personale interno che per gli esterni.

Questo in accordo con una risoluzione del Consiglio d’Europa del 30 Gennaio sull’obbligo vaccinale che riporta come principio fondamentale «che i cittadini siano informati che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno a livello politico, sociale o in altra forma può fare pressioni perché le persone si vaccinino se non lo scelgono autonomamente».

Nel caso in cui il legislatore riterrà di porre la vaccinazione anti Covid-19 come requisito per lo svolgimento di determinate professioni, solamente il medico competente sarà autorizzato a conoscere le informazioni relative alla vaccinazione del dipendente ed eventualmente tenerne conto in sede di valutazione di idoneità alla mansione. Le stesse però non saranno né conosciute né richiedibili al medico da parte del datore di lavoro.

Le indicazioni dell’Autorità in tema vaccinale sono coerenti con quelle fin qui rilasciate nel tempo in tema di trattamento di dati sanitari nel contesto lavorativo, in cui l’unica figura autorizzata a gestire questo tipo di informazioni è il medico curante come soggetto sottoposto al segreto professionale.

Scarica le FAQ:

© Copyright Axsym Srl – Riproduzione riservata

Condividi articolo:

Condividi su facebook
Condividi su linkedin
Condividi su twitter
Condividi su email

Leggi anche

Iscriviti alla nostra newsletter

per rimanere aggiornato su novità e servizi

Cliccando sul pulsante di invio del modulo acconsenti a ricevere le comunicazioni Axsym su novità, servizi e attività promozionali secondo quanto indicato nell’informativa privacy

Compila il form per essere ricontattato

Cliccando il pulsante di invio si dichiara di accettare le condizioni di trattamento come indicato nell’informativa privacy

Richiedi informazioni

Cliccando il pulsante di invio si dichiara di accettare le condizioni di trattamento come indicato nell’informativa privacy

Richiedi informazione su Atena

Cliccando il pulsante di invio si dichiara di accettare le condizioni di trattamento come indicato nell’informativa privacy

INVIA UN MESSAGGIO