Crisi Russia-Ucraina: conseguenze e rischi per le aziende italiane

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La guerra tra Russia e Ucraina porta con sé importanti conseguenze e rischi anche per le aziende italiane.
Dai prezzi dell’energia in forte crescita a quello delle materie prime, dai servizi non garantiti alla crisi dei mercati finanziari, sono tanti gli elementi che contribuiscono a creare un clima di incertezza attorno alle imprese.

Ecco i rischi principali che corrono le aziende italiane (ed europee) e come affrontare nel modo migliore questo momento storico.

La crisi Russia-Ucraina aumenta il rischio di stop operativi per le aziende italiane

Sono molteplici i fattori connessi al conflitto tra Russia e Ucraina che possono portare le aziende a subire stop operativi.

Tra questi:

  • La mancanza di materie prime che le aziende italiane importano prevalentemente dagli Stati coinvolti nel conflitto (es. gas naturale, petrolio, grano, semiconduttori…)
  • Interruzione o problemi nel trasporto di beni provenienti da questi paesi
  • La presenza di fornitori russi/ucraini o collegati ad essi che potrebbero non riuscire a rispettare gli accordi di fornitura a causa del conflitto o subire sanzioni, limitazioni, attacchi informatici o altro
  • Ulteriori sanzioni o limitazioni con conseguenze sull’economia mondiale
  • Crisi dei mercati finanziari

Per questo motivo è fondamentale svolgere attività di Risk Assessment e rivedere sostanzialmente i propri piani Business Continuity in modo da limitare le vulnerabilità presenti.  

Aumenta il rischio di attacchi hacker contro le aziende italiane

Al di là della guerra sul territorio ucraino e delle conseguenze “materiali”, il conflitto si sta svolgendo anche nello spazio digitale con continui attacchi hacker da ambo le parti. Attacchi che non si limitano a colpire gli stati protagonisti del conflitto ma che potrebbero pertanto mietere vittime anche tra le realtà italiane.

 Questo perché:

  1. Sono molte le aziende italiane che hanno rapporti con operatori situati in territorio ucraino (come Ferrero, per citarne una)
  2. Il mondo al giorno d’oggi è altamente interconnesso, quindi non è da escludersi una possibile reazione a catena a livello globale che iniziano dalla Russia o dall’Ucraina
  3. Numerosi gruppi di cybercriminali si stanno dichiarando a favore di una o dell’altra parte, con la minaccia di attaccare gli enti che supportano il nemico.

Un esempio recente è dato dal gruppo di cybercriminali “Conti”, conosciuto purtroppo anche in Italia per i numerosi attacchi informatici portati a segno sul territorio, che ha dichiarato sul proprio sito web il suo appoggio alla Russia e la volontà di attaccare le infrastrutture critiche degli avversari e dei loro sostenitori.

Le parole dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale

L’ha sottolineato anche l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale: anche le imprese italiane sono a rischio e devono implementare quanto prima le misure di sicurezza degli asset IT.

Sia a livello tecnologico che di formazione.

Questo perché anche le tecniche che si basano sull’ingegneria sociale si sono adattate alla situazione. Le più recenti email di phishing, ad esempio, fanno leva sul desidero di aiutare le persone colpite dalla guerra, portando il destinatario dell’email a inviare denaro, cliccare un link o scaricare un allegato fraudolento.

Come sottolineato dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, si raccomanda massima allerta e si invita caldamente segnalare eventuali attacchi al CSIRT (Computer Security Incident Response Team) Italia.

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